The measure is available in the following languages:
GOVERNO DI ROMANIA
DECISIONE
riguardante il riconoscimento dello Statuto del culto musulmano
(pubblicata nel “Monitorul Oficial”, Parte I, no. 469 del 25 giugno 2008)
In base all’art. 29, al. 3 e all’art. 108 della Costituzione di Romania, attualmente vigente, come anche dell’art. 49, al. 2, e 3, della Legge 489/2006 riguardante alla libertà religiosa ed il regime generale dei culti,
il Governo di Romania adotta la presente decisione:
art. 1. – Si riconosce lo Statuto del culto musulmano, contenuto nell’allegato che è parte integrante della presente decisione.
art. 2. – Alla data d’entrata in vigore della presente decisione viene abrogato il Decreto del Presidium della Grande Assemblea Nazionale no. 590/1949 contenente l’approvazione dello Statuto del Culto Musulmano della Repubblica Popolare Romena, che non è stato pubblicato, con le aggiunte ulteriori.
Il Primo ministro
CĂLIN POPESCU-TĂRICEANU
Controfirmato
per il Ministro della Cultura e dei Culti,
Demeter Andras Istvan,
Segretario di Stato
Bucarest, 11 giugno 2008.
No. 628.
Allegato
Statuto del Culto Musulmano
CAPITOLO I
Disposizioni generali
art. 1. – (1) Il culto musulmano è composto della totalità dei fedeli di religione islamica.
(2) Il culto musulmano è autonomo, e si governa secondo i principi morali-religiosi stabiliti dallo Shariat.
(3) Il culto musulmano non è subordinato a nessun’istituzione od organizzazione del paese o avente sede all’estero.
(4) Il culto musulmano rispetta la Costituzione e le altre leggi dello Stato romeno.
(5) Durante i servizi religiosi, i chierici usano la lingua materna e la lingua del Corano.
(6) La corrispondenza e la contabilità sono redatti in lingua romena.
CAPITOLO II
L’appartenenza al culto musulmano
art. 2. – (1) Il Mufti del Culto Musulmano, nominato di seguito il Muftiato, ha sede nel municipio Constanţa, gode di personalità giuridica, ed è l’unica istituzione di culto che rappresenta i fedeli del culto musulmano della Romania.
(2) L’appartenenza alla religione islamica consiste nell’accettazione della testimonianza di fede dell’islamismo, che s’esprime così: “Eşhedu en la ilahe illallah ve eşhedu enne Muhammeden a'bduhu ve resuluhu”, rispettivamente “Io testimonio che non esiste altro Dio oltre Allah, e di nuovo testimonio che Maometto è il Suo servo e il Suo inviato”.
(3) I principi fondamentali dell’islamismo sono:
a. la testimonianza di fede;
b. l’adempimento dei servizi religiosi obbligatori;
c. il digiuno del Ramadan[1];
d. il pellegrinaggio;
e. l’offerta – il zekat[2].
(4) Nell’esercizio dei servizi religiosi, pubblici e privati, non si attenterà ai diritti fondamentali previsti dalla Costituzione della Romania, attualmente vigente, e ai trattati internazionali dei quali la Romania è parte.
(5) La pratica della religione islamica, le preghiere e le feste religiose sono effettuate in base ai principi stabiliti dallo Shariat, conformemente alla tradizione della comunità musulmana della Romania.
(6) Il Muftiato, i luoghi di culto a lui subordinati, ed i fedeli musulmani non possono essere utilizzati per istigare al razzismo, all’odio verso le altre religioni o nazionalità, verso le istituzioni dello Stato o contro l’ordine costituito.
(7) I beni mobili ed immobili appartenenti alle comunità musulmani sono amministrati dai comitati locali, sotto il controllo del Muftiato.
CAPITOLO III
Le attribuzioni dell’ufficio Mufti
art. 3. – (1) Al Mufti sono attribuite le seguenti attribuzioni:
a. guida e coordina tutte le attività religiose della comunità musulmana;
b. accorda e sorveglia l’assistenza religiosa;
c. collabora con le istituzioni abilitati dello Stato relativamente all’educazione religiosa nelle unità d’insegnamento;
d. crea ed organizza dei corsi per l’apprendimento del Corano (Kur’an Kurslari);
e. organizza pellegrinaggi ai luoghi santi, e predispone dei corsi per la preparazione dei fedeli all’adempimento del pellegrinaggio rituale;
f. emana gli avvisi per la creazione di nuovi luoghi di culto, come anche per le geamie e per le mesgiduri, coordina e controlla le attività svolte nei luoghi di culto che si trovano nella proprietà di alcune persone fisiche o giuridiche appartenenti al culto musulmano;
g. utilizza i mezzi di mass media propri, e pubblica libri, riviste, brochure, e altri materiali informativi relativi agli aspetti della vita della comunità;
h. stabilisce l’orientamento dei nuovi luoghi di culto verso Kabe - Kaaba;
i. effettua il rituale religioso per le persone che desiderano di convertirsi all’Islam;
j. amministra la moschea “Carol” e la geamia “Hunkar”, situati nel municipio di Constanţa, come anche i beni mobili ed immobili che si trovano nella proprietà del culto musulmano nelle località dove non esistono i comitati locali musulmani;
(2) Il Muftiato tiene obbligatoriamente i seguenti registri:
a. il registro d’inventario;
b. il registro d’evidenza contabile;
c. il registro del bilancio annuale;
d. il registro per l’evidenza della corrispondenza;
e. il registro per le entrate ed i pagamenti.
art. 4. – (1) L’organizzazione del pellegrinaggio a la Mecca ed a Medina è a cura dal Muftiato.
(2) Le persone fisiche e giuridiche che desiderano organizzare dei pellegrinaggi previsti all’al.1, hagi-umre, devono avere anche l’approvazione del Muftiato.
art. 5. – (1) La corrispondenza ufficiale sarà firmata dal Mufti e dal consigliere di specialità.
(2) La corrispondenza ufficiale delle comunità musulmane con le istituzioni pubbliche si svolge con il previo assenso del Muftiato.
CAPITOLO IV
L’organizzazione e le attribuzioni della Shura-Islam – Il Consiglio della comunità
art. 6. – (1) Lo Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale è l’organismo supremo che prende le decisioni relative all’organizzazione e al funzionamento del culto musulmano. L’elezione dei membri dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale si volge una volta ogni cinque anni. Il presidente dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale è il Mufti.
(2) Lo Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale è composto di:
a. il Mufti in carica,
b. 4 membri nominati dall’Unione Democratica dei Tatari Turco-Musulmani della Romania, definita in seguito come UDTTMR;
c. 4 membri nominati dall’Unione Democratica dei Turchi della Romania, definita in seguito UDTR;
d. il direttore del Collegio Nazionale “Kemal Ataturk” di Medgidia;
e. 15 chierici, in possesso dei diplomi di una istituzione teologica accreditata e riconosciuta dallo Stato romeno, che svolgono una funzione nell’ambito del Muftiato, eletti dall’Assemblea generale dei chierici;
(3) L’UDTTMR è composta di:
a. il presidente dell’UDTTMR;
b. il deputato dell’UDTTMR;
c. il capo per la religione dell’UDTTMR;
d. un membro del Consiglio di direzione dell’UDTTMR.
(4) L’UDTR è composta di:
a. il presidente dell’UDTR;
b. il deputato dell’UDTR;
c. il capo per la religione dell’UDTR;
d. un membro del Consiglio di direzione dell’UDTR.
(5) Contestualmente all’elezione dei membri dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale, vengono eletti anche quattro membri supplenti.
(6) Al fine del mandato, il Capo del culto musulmano, se non è rieletto, rimane come membro dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale con diritto di voto, ancora per un mandato.
(7) Gli ex-Mufti, che non sono rieletti nello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale, possono partecipare alle sedute di questo senza diritto di voto.
(8) Lo Shura-Islam– Il Consiglio Sinodale si riunisce una volta ogni tre mesi.
(9) La seduta è convocata, per scritto, almeno 15 giorni prima, comunicando l’ordine del giorno. La seduta è legalmente insediata se è presente la maggioranza dei membri dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale. Le decisioni vengono adottate con la maggioranza semplice dei voti.
(10) Su espressa sollecitazione del Mufti del culto musulmano o a richiesta scritta da parte di due terzi dei membri dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale, questo si riunisce in seduta straordinaria. Le sedute straordinarie possono avere luogo, in casi eccezionali, anche dopo un giorno della comunicazione.
art. 7. – (1) Le attribuzioni dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale sono le seguenti:
a. approva lo Statuto, lo modifica e lo può emendare;
b. elegge il Mufti;
c. approva il progetto di budget dei redditi e delle spese del Muftiato;
d. approva il Regolamento d’organizzazione e di funzionamento del Muftiato, rispettando le prescrizione del presente Statuto;
(2) Le decisioni di maggiore importanza, relative al culto musulmano, sono adottate dallo Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale, rispettando le leggi dello Stato romeno, il presente Statuto e il Regolamento d’organizzazione e di funzionamento del Muftiato.
(3) Le decisioni sono attuate dal personale del Muftiato.
(4) I membri dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale sono responsabili per le decisioni assunte.
(5) I membri dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale, che non rispettano le leggi dello Stato romeno, lo Statuto del culto musulmano e il Regolamento d’ordine interno dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale, sono puniti.
(6) Le attribuzioni dei membri dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale sono previste nel Regolamento d’ordine interno dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale.
CAPITOLO V
L’elezione del Mufti
art. 8. – I candidati iscritti all’incarico di Mufti devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
a. essere cittadini romeni, nati in Romania, e non aver avuto altra cittadinanza straniera;
b. aver frequentato il Seminario Musulmano di Medgidia, il Collegio Nazionale “Kemal Ataturk” con specializzazione teologia di Medgidia, o un'altra istituzione teologica islamica della Romania o situata all’estero, conseguendo un diploma accreditato ed equiparato ai titoli dello Stato romeno;
c. di non avere gli precedenti penali;
d. di non essere membro di nessun partito politico e di nessuna organizzazione non-governativa a carattere religioso;
e. di avere una anzianità come Imam o come incaricato nell’ambito del Muftiato di almeno 5 anni.
art. 9. – (1) L’elezione del Mufti si svolge nella residenza del Muftiato, sotto la direzione di un Bureau elettorale. La Commissione elettorale verrà nominata dallo Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale, e sarà composta da tre membri scelti tra gli appartenenti allo Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale non candidati alla funzione di Mufti. La Commissione verrà convocata, per scritto, dal Mufti in funzione.
(2) La data delle elezioni, come anche i nomi dei candidati dovranno essere presentati al corpo elettorale con almeno 30 giorni prima della data delle elezioni. Allo svolgimento delle elezioni sarà invitato anche un rappresentante del Ministero della Cultura e dei Culti.
(3) La Commissione elettorale analizzerà e convaliderà i dossier dei candidati alla funzione di Mufti.
(4) Le modalità di svolgimento delle elezioni saranno riportate in un processo-verbale redatto dalla Commissione elettorale in tre esemplari, dei quali uno verrà consegnato al delegato del Ministero della Cultura e dei Culti che ha assistito alle elezioni.
CAPITOLO VI
La costituzione e l’organizzazione del Muftiato
art. 10. – (1) In applicazione della Legge 489/2006 sulla libertà religiosa e il regime generale dei culti, il Muftiato ha personalità giuridica ed è l’unica istituzione di culto che rappresenta i fedeli del culto musulmano della Romania, svolgendo la sua attività conforme alle leggi dello Stato romeno e alle prescrizioni del presente Statuto, come anche a quelle del Regolamento d’organizzazione e di funzionamento del Muftiato.
(2) Il timbro del Muftiato è rotondo, e sul suo margine è iscritto il testo: “Il Muftiato del Culto Musulmano *Constanţa*”, e nel mezzo è applicata la dizione “della Romania”.
(3) Il Muftiato, ha sede nel Comune di Constanţa, e ha come capo religioso il Mufti.
(4) Il personale del centro di culto del Muftiato è composto: dal consigliere di culto, dal segretario eparchiale, dall’ispettore eparchiale, dal consigliere tecnico e dal personale amministrativo necessario per il buon svolgimento del culto.
(5) Per consentire il coretto svolgimento dell’attività amministrativa del centro di culto del Muftiato vengono create delle commissioni di tematiche, costituite con l’accordo dello Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale.
(6) L’Assemblea generale dei chierici è composta dall’imam-hatip, dal muezzin e dal personale del centro di culto del Muftiato, che sono in possesso dei diplomi di teologia accreditati e equiparati nello Stato romeno e vengono nominati alla carica dal Muftiato.
(7) L’Assemblea generale dei chierici ha il compito di eleggere il Shura-Islam, in conformità con quanto previsto dall’art. 6, come anche con le attribuzioni previste dal Regolamento d’organizzazione e di funzionamento del Muftiato.
art. 11. – Le attribuzioni del Mufti sono le seguenti:
a. è il capo del culto musulmano. In qualità di dirigente spirituale del culto musulmano, esso guida le attività della comunità musulmana, in conformità con i principi della religione islamica;
b. collabora con le istituzioni pubbliche e private nelle attività che rivestono importanza per il culto musulmano, sul piano interno ed esterno;
c. sorveglia e risponde dell’attività del Muftiato;
d. mette in pratica le decisioni pressi dallo Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale, e verifica la loro applicazione;
e. adotta le decisioni aventi carattere obbligatorio sia per i chierici, sia per le altre categorie di personale amministrativo, per applicare le prescrizioni statutarie e dei regolamenti;
f. decide la designazione in funzione dei imam e il loro trasferimento;
g. proporre allo Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale la sanzioni relative al personale appartenente al clero e alle altre categorie di personale.
art. 12.. – Il personale appartenente al clero e quello laico deve adempire alle seguenti condizioni:
a. di non aver recato pregiudizio allo Stato romeno e all’ordine costituito della Romania attraverso il suo comportamento o i suoi atti;
b. di non essere stato condannato per infrazioni commesse con intenzione;
c. di avere comportamento, attitudine, fede e recitare la preghiera in concordanza con i principi islamici praticati da intere generazioni in Romania;
d. altre condizioni stabilite dai regolamenti del Muftiato.
art. 13. – I principi ed i criteri per la nomina del personale del Muftiato sono i seguenti:
a. il mufti è la persona scelta a svolgere questa funzione dallo Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale;
b. il mufti è eletto per un periodo di cinque anni;
c. alla fine del mandato, il mufti può essere rieletto;
d. il mufti rimarrà in funzione fino all’elezione di nuovo mufti, indifferentemente se esso si candida o no per un nuovo mandato;
e. il mufti può essere allontanato dalla sua funzione solo se compie uno degli atti previsti all’art. 12, lit. a e b, e la sua colpevolezza è accertata con sentenza giudiziaria definitiva;
f. nel caso in cui il mufti compie una infrazione, e la sua colpevolezza è stabilita attraverso una sentenza giudiziaria definitiva, lo Shura-Islam – Il Consiglio Sinodale si riunirà in 24 ore in una seduta straordinaria, e designerà un mufti interinale.
g. La nomina del personale appartenente al clero è fatta dal Mufti;
h. I chierici pensionati o tirocinanti sono nominati e revocati dal Mufti.
CAPITOLO VII
Le comunità musulmane
SEZIONE I
L’amministrazione dei luoghi di culto
art. 14. – (1) I beni mobili ed immobili appartenenti alle comunità musulmani saranno amministrati dai comitati locali delle geamie, sotto il controllo del Muftiato.
(2) Il luoghi di culto che appartengono alle comunità musulmani sono di tre categorie:
a. moschee
b. geamie
c. mesgiduri
(3) Una comunità può avere una o più geamie o mesgiduri, secondo il numero ed il domicilio dei fedeli di una località.
(4) Le geamie e i mesgiduri sono creati con il consenso del Muftiato, e, conformemente all’art. 15, al. 1, sono amministrati dai loro comitati, sotto il controllo del Muftiato.
(5) I luoghi di culto possono essere utilizzati soltanto per fini religiosi. Se esiste una casa parrocchiale, questa sarà data in uso all’imam.
(6) La moschea “Carol” e la geamia “Hunkar” sono amministrati dal Muftiato, conformemente all’art. 3, al.1, lit. j.
SEZIONE II
Il comitato della geamia
art. 15. – (1) L’organismo amministrativo dei luoghi di culto è il comitato, con l’eccezione della moschea “Carol” e della geamia “Hunkar” che sono amministrati dal Muftiato, secondo alle prescrizioni dell’art. 14, al.6.
(2) Il comitato amministrativo dei luoghi di culto è costituito di 5, 7 o 9 membri, secondo il caso, eletti dalla comunità. L’imam è membro di diritto del Comitato della geamia dove svolge la sua attività.
(3) Il comitato elegge tra i suoi membri eletti un presidente e e coloro ai quali sono attribuite altre attribuzioni, rispettivamente il vicepresidente, il cassiere e il segretario. I membri del comitato sono eletti dai fedeli in assemblea generale, con la maggioranza dei voti.
(4) Per poter essere eletti nel consiglio dirigente della comunità, i fedeli devono avere l’età di almeno 23 anni compiuti, e gli elettori l’età di almeno 18 anni compiuti.
(5) I comitati eletti, che devono essere riconosciuti ed approvati dal Mufti, hanno un mandato di quattro anni. Se un membro del comitato si assenta senza motivo da 3 sedute durante un anno, questo sarà escluso dal comitato.
(6) Nel caso di trasgressione delle norme disciplinari previste dal Regolamento d’organizzazione e di funzionamento del Muftiato, nel caso in cui le leggi non sono rispettate e quando la maggioranza assoluta dei membri di una comunità lo chiede, i membri del comitato possono essere dichiarati decaduti anche prima del termine del mandato di quattro anni.
(7) I comitati delle comunità adottano le decisioni con la maggioranza dei voti, e, nel caso di parità, viene preso in considerazione il voto del presidente. I membri del comitato sono responsabili solidarmente per tutti gli atti del comitato.
(8) I comitati delle unità di culto sono amministrati in base al budget realizzato ogni anno e approvato dal Mufti.
SEZIONE III
I redditi delle comunità musulamane
art. 16 – (1) Le risorse economiche della comunità musulmana sono ottenuti dalle seguenti fonti di reddito:
a. contribuzioni benevole dei fedeli;
b. affitti degli spazi e degli altri beni, etc.;
c. sovvenzioni accordate dallo Stato;
d. terreni;
e. giardini;
f. edifici;
g. donazioni e sponsorizzazioni.
(2) Gli affitti, la concessione e le locazione degli spazi delle comunità sono fatti con l’approvazione del Mufti.
(3) Alle cerimonie religiose, celebrate per diverse occasioni, come per esempio il sunnet – l’incorporazione nella comunità, i matrimoni, le nascite, i decessi, e le altre simili a questi, si può incassare delle donazioni dai fedeli.
(4) I documenti contabili sono verificati annualmente dal Muftiato. Tutti i registri delle unità di culto – come sono le moschee, le geamie, le mesgiduri – sono numerati, legati con laccio e timbrati dal Muftiato. Ogni inadempienza constatata nella gestione dei comitati sarà punita conformemente alle leggi in vigore.
(5) Le comunità musulmane, con l’avviso del Muftiato e rispettando la legislazione in vigore, possono raccogliere soldi o materiali per la costruzione dei nuovi luoghi di culto o per il restauro di quelli esistenti.
(6) La vendita e l’acquisto dei beni delle comunità musulmane si fanno con la decisione dei comitati amministrativi e con la previa approvazione del Muftiato.
CAPITOLO VIII
Disposizioni finanziarie
art. 17. – I redditi del Muftiato sono i seguenti:
a. i redditi ottenuti dalle attività commerciali;
b. le sovvenzioni dal budget di Stato;
c. donazioni e sponsorizzazioni.
art. 18. – (1) Il personale assunto nel quadro del Muftiato è stipendiato in base alla Legge no. 142/1999 riguardante il sostegno dello Stato alla retribuzione del clero, con le modifiche e le aggiunte ulteriori. Il personale assunto può beneficiare anche di uno stipendio di sostegno accordato dal Muftiato per i servizi prestati o nel caso i problemi sociali.
(2) Il sostegno allocato dal budget del Muftiato è accordato in base a delle inchieste effettuate alla direzione del Muftiato in relazione a casi concreti.
CAPITOLO IX
Disposizioni finali
art. 19. – (1) Le prescrizioni del presente Statuto sono applicate dal Mufti a partire dalla data della sua entrata in vigore, nel rispetto della Costituzione e delle leggi dello Stato romeno.
(2) Il Mufti, che si trova in funzione alla data di entrare in vigore del presente Statuto, continuerà il suo mandato fino al termine di questo.
© Traduzione non ufficiale
del Dott. Georgică Grigorită
[1] Il Ramadan indica il nono mese del calendario islamico, durante il quale, dall’alba al tramonto, i fedeli musulmani sono tenuti a digiunare e ad astenersi dai rapporti sessuali.
[2] L’offerta o il zekat indica la decima legale, proporzionale al redito d’ogni fedele musulmano, che deve essere pagato obbligatoriamente ogni anno
GUVERNUL ROMÂNIEI
HOTĂRÂRE privind recunoaşterea Statutului cultului musulman
(Publicată în Monitorul Oficial, Partea I nr. 469 din 25 iunie 2008)
În temeiul art. 29 alin. (3) şi al art. 108 din Constituţia României, republicată, precum şi al art. 49 alin. (2) şi (3) din Legea nr. 489/2006 privind libertatea religioasă şi regimul general al cultelor,
Guvernul României adoptă prezenta hotărâre.
Art. 1. - Se recunoaşte Statutul cultului musulman, prevăzut în anexa care face parte integrantă din prezenta hotărâre.
Art. 2. - Pe data intrării în vigoare a prezentei hotărâri se abrogă Decretul Prezidiului Marii Adunări Naţionale nr. 590/1949 pentru aprobarea Statutului Cultului Musulman din Republica Populară Română, nepublicat, cu modificările ulterioare.
PRIM-MINISTRU
CĂLIN POPESCU-TĂRICEANU
Contrasemnează:
───────────────
p. Ministrul culturii şi cultelor,
Demeter Andras Istvan,
secretar de stat
Bucureşti, 11 iunie 2008.
Nr. 628.
Anexă
Statutul
Cultului Musulman
CAPITOLUL I
Dispoziţii generale
Art. 1. - (1) Cultul musulman este alcătuit din totalitatea credincioşilor de religie islamică.
(2) Cultul musulman este autonom şi se conduce potrivit principiilor moral-religioase stabilite de Şeriat.
(3) Cultul musulman nu este subordonat vreunei instituţii sau organizaţii religioase din ţară sau din străinătate.
(4) Cultul musulman respectă Constituţia şi celelalte legi ale statului român.
(5) În cadrul serviciilor religioase, clericii folosesc limba maternă şi limba Coranului.
(6) Corespondenţa şi contabilitatea se efectuează în limba română.
CAPITOLUL II
Apartenenţa la cultul musulman
Art. 2. - (1) Muftiatul Cultului Musulman, denumit în continuare Muftiatul, cu sediul în municipiul Constanţa, este personalitate juridică şi este singura instituţie de cult care îi reprezintă pe credincioşii cultului musulman din România.
(2) Apartenenţa la religia islamică constă în acceptarea mărturisirii de credinţă a islamului, care se exprimă astfel: "Eşhedu en la ilahe illallah ve eşhedu enne Muhammeden a'bduhu ve resuluhu", respectiv "Mărturisesc că nu există alt Dumnezeu în afară de Allah şi iarăşi mărturisesc că Muhammed este robul şi trimisul Lui".
(3) Principiile de bază ale islamului sunt:
a) mărturisirea de credinţă;
b) îndeplinirea slujbelor religioase obligatorii;
c) postul Ramazanului;
d) pelerinajul;
e) dania - zekatul.
(4) În exercitarea îndatoririlor religioase, private sau publice, nu se va aduce atingere drepturilor fundamentale prevăzute de Constituţia României, republicată, şi de tratatele internaţionale la care România este parte.
(5) Practica religiei islamice, rugăciunile şi sărbătorile religioase se efectuează în baza principiilor stabilite de Şeriat, conform tradiţiei comunităţii musulmane din România.
(6) Muftiatul, lăcaşurile de cult aflate în subordinea sa şi enoriaşii musulmani nu pot fi folosiţi pentru a instiga la rasism, ură faţă de alte religii ori naţionalităţi sau faţă de instituţiile statului ori faţă de ordinea de drept.
(7) Bunurile mobile şi imobile aparţinând comunităţilor musulmane se administrează de către comitetele locale, sub controlul Muftiatului.
CAPITOLUL III
Atribuţiile Muftiatului
Art. 3. - (1) Muftiatul îndeplineşte următoarele atribuţii:
a) îndrumă şi coordonează toate activităţile religioase din cadrul comunităţilor musulmane;
b) acordă şi supraveghează asistenţa religioasă;
c) colaborează cu instituţiile abilitate ale statului privind educaţia religioasă din cadrul unităţilor de învăţământ;
d) înfiinţează şi organizează cursuri pentru învăţarea Coranului (Kur'an Kurslari);
e) organizează pelerinaje la locurile sfinte şi iniţiază cursuri de pregătire a enoriaşilor pentru efectuarea ritualului de pelerinaj;
f) eliberează avize pentru înfiinţarea de noi lăcaşuri de cult, precum geamii şi mesgiduri, coordonează şi controlează activităţile desfăşurate în lăcaşurile de cult aflate în proprietatea unor persoane fizice sau juridice aparţinând cultului musulman;
g) utilizează mijloace de informare în masă proprii şi editează cărţi, reviste, broşuri şi alte materiale informative privind aspecte din viaţa comunităţii;
h) stabileşte orientarea noilor lăcaşuri de cult către Kabe - Kaaba;
i) efectuează ritualul religios pentru persoanele care doresc să se convertească la islam;
j) administrează moscheea "Carol" şi geamia "Hunkar", situate în municipiul Constanţa, precum şi bunurile mobile şi imobile aflate în proprietatea cultului musulman din localităţile unde nu există comitete locale musulmane.
(2) Muftiatul întocmeşte, în mod obligatoriu, următoarele registre:
a) registrul de inventar;
b) registrul de evidenţă contabilă;
c) registrul de bilanţ anual;
d) registrul de evidenţă a corespondenţei;
e) registrul de încasări şi plăţi.
Art. 4. - (1) Organizarea pelerinajului la Mecca şi Medina se face de către Muftiat.
(2) Persoanele fizice şi juridice care doresc să organizeze pelerinajele prevăzute la alin. (1), hagi-umre, trebuie să aibă şi avizul Muftiatului.
Art. 5. - (1) Corespondenţa oficială se va semna de către muftiu şi de către consilierul de specialitate.
(2) Corespondenţa oficială a comunităţilor musulmane cu instituţiile publice se va face cu avizul prealabil al Muftiatului.
CAPITOLUL IV
Organizarea şi atribuţiile Şura-i Islam - Consiliul Sinodal
Art. 6. - (1) Şura-i Islam - Consiliul Sinodal este organul suprem care ia decizii privind organizarea şi funcţionarea cultului musulman. Alegerea membrilor Şura-i Islam - Consiliul Sinodal se face o dată la 5 ani. Preşedintele Şura-i Islam - Consiliul Sinodal este muftiul.
(2) Şura-i Islam - Consiliul Sinodal se compune din:
a) muftiul în funcţie;
b) 4 membri numiţi de Uniunea Democrată a Tătarilor Turco-Musulmani din România, denumită în continuare UDTTMR;
c) 4 membri numiţi de Uniunea Democrată a Turcilor din România, denumită în continuare UDTR;
d) directorul Colegiului Naţional "Kemal Ataturk" din Medgidia;
e) 15 clerici care posedă diplomă de absolvire a unei instituţii teologice acreditate şi recunoscute de statul român şi care exercită o funcţie în cadrul Muftiatului, aleşi de Adunarea generală a clericilor.
(3) UDTTMR este compusă din:
a) preşedintele UDTTMR;
b) deputatul UDTTMR;
c) şeful comisiei de religie a UDTTMR;
d) un membru din Consiliul de conducere al UDTTMR.
(4) UDTR este compusă din:
a) preşedintele UDTR;
b) deputatul UDTR;
c) şeful comisiei de religie a UDTR;
d) un membru din Consiliul de conducere al UDTR.
(5) Odată cu alegerea Şura-i Islam - Consiliul Sinodal sunt aleşi şi 4 membri supleanţi.
(6) La terminarea mandatului, şeful cultului musulman, dacă nu este reales, rămâne ca membru în Şura-i Islam - Consiliul Sinodal, cu drept de vot, încă un mandat.
(7) Foştii muftii care nu sunt realeşi în componenţa viitorului Şura-i Islam - Consiliul Sinodal pot participa la şedinţele acestuia, fără drept de vot.
(8) Şura-i Islam - Consiliul Sinodal se întruneşte o dată la 3 luni.
(9) Şedinţa se convoacă în scris cu cel puţin 15 zile calendaristice înainte, comunicându-se ordinea de zi. Şedinţa este legal constituită cu întrunirea majorităţii membrilor Şura-i Islam - Consiliul Sinodal. Hotărârile se iau cu majoritate simplă de voturi.
(10) La solicitarea expresă a muftiului cultului musulman sau la cererea scrisă a două treimi din numărul membrilor Şura-i Islam - Consiliul Sinodal, acesta se întruneşte în şedinţă extraordinară. Şedinţele extraordinare pot fi efectuate în cazuri excepţionale şi după o zi de la comunicare.
Art. 7. -
(1) Atribuţiile Şura-i Islam - Consiliul Sinodal sunt următoarele:
a) aprobă statutul, îl modifică sau poate să aducă amendamente la acesta;
b) alege muftiul;
c) aprobă proiectul bugetului de venituri şi cheltuieli al Muftiatului;
d) aprobă Regulamentul de organizare şi funcţionare al Muftiatului, cu respectarea prevederilor prezentului statut.
(2) Deciziile de importanţă majoră privind cultul musulman se iau de către Şura-i Islam - Consiliul Sinodal, respectându-se legile statului român, Statutul cultului musulman şi Regulamentul de organizare şi funcţionare al Muftiatului.
(3) Hotărârile luate se duc la îndeplinire de către personalul Muftiatului.
(4) Membrii Şura-i Islam - Consiliul Sinodal sunt răspunzători de hotărârile luate.
(5) Membrii Şura-i Islam - Consiliul Sinodal care nu respectă legile statului român, Statutul cultului musulman sau Regulamentul de ordine interioară al Şura-i Islam - Consiliul Sinodal sunt sancţionaţi.
(6) Atribuţiile membrilor Şura-i Islam - Consiliul Sinodal, sunt prevăzute în Regulamentul de ordine interioară al Şura-i Islam - Consiliul Sinodal.
CAPITOLUL V
Alegerea muftiului
Art. 8. - Candidaţii înscrişi pentru ocuparea postului de muftiu trebuie să îndeplinească următoarele condiţii:
a) să fie cetăţean român, să fie născut în România şi să nu fi avut altă cetăţenie;
b) să fie absolvent al Seminarului Musulman din Medgidia, al Colegiului Naţional "Kemal Ataturk" cu profil teologic din Medgidia sau al unei instituţii teologice islamice din România ori din străinătate cu diploma acreditată şi echivalată de statul român;
c) să nu aibă antecedente penale;
d) să nu facă parte din niciun partid politic sau din nicio organizaţie nonguvernamentală cu caracter religios;
e) să aibă vechimea în muncă de cel puţin 5 ani ca imam sau deservent de cult în cadrul Muftiatului.
Art. 9. - (1) Alegerea muftiului are loc la reşedinţa Muftiatului, sub conducerea unui birou electoral. Comisia electorală va fi numită de către Şura-i Islam - Consiliul Sinodal şi va fi compusă din 3 membri care sunt membri Şura-i Islam - Consiliul Sinodal şi care nu candidează pentru funcţia de muftiu. Comisia electorală va fi convocată, în scris, de către muftiul aflat în funcţie.
(2) Data alegerilor, precum şi numele candidaţilor se aduc la cunoştinţa corpului electoral cu cel puţin 30 de zile înainte de data alegerilor. La data desfăşurării alegerilor va fi invitat şi un reprezentant din partea Ministerului Culturii şi Cultelor.
(3) Comisia electorală va analiza şi va valida dosarele candidaţilor la funcţia de muftiu.
(4) Modul de desfăşurare a alegerilor se va consemna într-un proces-verbal întocmit de Comisia electorală în 3 exemplare, din care un exemplar se va înmâna delegatului Ministerului Culturii şi Cultelor, care a asistat la alegeri.
CAPITOLUL VI
Constituirea şi organizarea Muftiatului
Art. 10. - (1) Potrivit Legii nr. 489/2006 privind libertatea religioasă şi regimul general al cultelor, Muftiatul are personalitate juridică, este singura instituţie de cult care îi reprezintă pe credincioşii cultului musulman din România, îşi desfăşoară activitatea conform legilor statului român şi prevederilor prezentului statut, precum şi ale Regulamentului de organizare şi funcţionare al Muftiatului.
(2) Ştampila Muftiatului este rotundă, pe marginea ei este scris textul "Muftiatul Cultului Musulman *Constanţa*", iar în mijloc este aplicat textul "din România".
(3) Muftiatul, cu reşedinţa în municipiul Constanţa, are ca şef religios muftiul.
(4) Personalul centrului de cult al Muftiatului este format din: consilier de cult, secretar eparhial, inspector eparhial, consilier tehnic şi personal administrativ necesar pentru buna funcţionare a cultului.
(5) Pentru a sprijini buna desfăşurare a activităţii administrative a centrului de cult al Muftiatului se înfiinţează comisii de specialitate, constituite cu acordul Şura-i Islam - Consiliul Sinodal.
(6) Adunarea generală a clericilor este formată din imam-hatip, muezin şi personal al centrului de cult al Muftiatului, care posedă diplome teologice acreditate şi echivalate de statul român şi sunt numiţi în funcţie de Muftiat.
(7) Adunarea generală a clericilor are atribuţii de a alege în conformitate cu art. 6, precum şi atribuţiile prevăzute în Regulamentul de organizare şi funcţionare al Muftiatului.
Art. 11. - Atribuţiile muftiului sunt următoarele:
a) este şeful cultului musulman. În calitate de conducător spiritual al cultului musulman, acesta conduce activităţile comunităţilor musulmane, în conformitate cu principiile religiei islamice;
b) colaborează cu instituţii publice şi private în activităţile care prezintă importanţă pentru cultul musulman, pe plan intern şi extern;
c) supraveghează şi răspunde de activitatea Muftiatului;
d) pune în practică hotărârile luate de Şura-i Islam - Consiliul Sinodal şi verifică dacă sunt aplicate;
e) ia decizii cu caracter obligatoriu atât pentru clerici, cât şi pentru celelalte categorii de personal administrativ, în aplicarea prevederilor statutare şi a regulamentelor;
f) decide încadrarea imamilor în funcţie şi transferul acestora;
g) propune Şura-i Islam - Consiliul Sinodal sancţionarea personalului clerical şi a celorlalte categorii de personal.
Art. 12. - Personalul clerical şi neclerical trebuie să îndeplinească următoarele condiţii:
a) să nu fi adus niciun prejudiciu statului român şi ordinii de drept din România prin comportamentul şi faptele sale;
b) să nu fi suferit nicio condamnare pentru infracţiuni săvârşite cu intenţie;
c) comportamentul, atitudinea, credinţa şi rugăciunea să fie în concordanţă cu principiile islamice practicate de generaţii întregi în România;
d) alte condiţii stabilite de regulamente ale Muftiatului.
Art. 13. - Fundamentele şi criteriile de numire a personalului din Muftiat sunt următoarele:
a) muftiul este persoana aleasă în funcţie de Şura-i Islam - Consiliul Sinodal;
b) muftiul este ales pe o perioadă de 5 ani;
c) la terminarea mandatului muftiul poate fi reales;
d) muftiul va rămâne în funcţie până la alegerea unui nou muftiu, indiferent dacă acesta candidează pentru un nou mandat sau nu;
e) muftiul nu poate fi îndepărtat din funcţie decât în situaţia în care săvârşeşte una dintre faptele prevăzute la art. 12 lit. a) şi b), iar vinovăţia sa este stabilită prin hotărâre judecătorească definitivă;
f) în cazul în care muftiul săvârşeşte o infracţiune, iar vinovăţia sa este stabilită prin hotărâre judecătorească definitivă, Şura-i Islam - Consiliul Sinodal se va întruni în 24 de ore într-o şedinţă extraordinară şi va desemna un muftiu interimar;
g) numirea personalului clerical se face de către muftiu;
h) clericii pensionari şi stagiari se numesc şi se revocă de către muftiu.
CAPITOLUL VII
Comunităţile musulmane
SECŢIUNEA 1
Administrarea lăcaşurilor de cult
Art. 14. - (1) Bunurile mobile şi imobile aparţinând comunităţilor musulmane se vor administra de comitetele locale ale geamiilor, sub controlul Muftiatului.
(2) Lăcaşurile de cult care aparţin comunităţilor musulmane sunt de 3 categorii:
a) moschei;
b) geamii;
c) mesgiduri.
(3) O comunitate poate avea una sau mai multe geamii sau mesgiduri, după numărul şi domiciliul credincioşilor dintr-o localitate.
(4) Geamiile şi mesgidurile se înfiinţează cu avizul Muftiatului şi, conform art. 15 alin. (1), se administrează de către comitetele acestora, sub controlul Muftiatului.
(5) Lăcaşurile de cult nu se pot folosi decât în scopuri religioase. Dacă există o casă parohială, aceasta se va da în folosinţa imamului.
(6) Moscheea "Carol" şi geamia "Hunkar" sunt administrate de Muftiat conform art. 3 alin. (1) lit. j).
SECŢIUNEA a 2-a
Comitetul geamiei
Art. 15. - (1) Organul administrativ al lăcaşurilor de cult este comitetul, exceptând moscheea "Carol" şi geamia "Hunkar", care sunt administrate de Muftiat, potrivit prevederilor art. 14 alin. (6).
(2) Comitetul administrativ al lăcaşurilor de cult este constituit din 5, 7 sau 9 membri, după caz, aleşi de comunitate. Imamul este membru de drept al comitetului geamiei în care îşi desfăşoară activitatea.
(3) Comitetul îşi alege din rândul membrilor aleşi un preşedinte şi persoane pentru celelalte atribuţii, respectiv vicepreşedinte, casier, secretar. Membrii comitetului se aleg de către credincioşi, în adunarea generală, cu majoritate de voturi.
(4) Pentru a putea fi aleşi ca membri în consiliul de conducere al comunităţii, credincioşii trebuie să aibă vârsta minimă de 23 de ani împliniţi, iar alegătorii, minimum 18 ani împliniţi.
(5) Comitetele alese, care trebuie recunoscute şi aprobate de către muftiu, au un mandat de 4 ani. Dacă un membru al comitetului lipseşte nemotivat de la 3 şedinţe pe timpul unui an calendaristic, acesta va fi exclus din comitet.
(6) În cazul săvârşirii unei abateri de la regulile de disciplină prevăzute în Regulamentul de organizare şi funcţionare al Muftiatului, în cazul nerespectării legilor şi atunci când majoritatea absolută a membrilor unei comunităţi solicită, membrii comitetului pot fi schimbaţi şi înainte de expirarea mandatului de 4 ani.
(7) Comitetele comunităţilor iau decizii cu majoritate de voturi, iar în caz de egalitate, se ia în considerare votul preşedintelui. Membrii comitetului sunt solidar răspunzători de toate actele comitetului.
(8) Comitetele unităţilor de cult se administrează pe bază de buget întocmit în fiecare an şi aprobat de către muftiu.
SECŢIUNEA a 3-a
Veniturile comunităţilor musulmane
Art. 16. - (1) Veniturile comunităţilor musulmane se obţin din următoarele surse de venit:
a) contribuţii benevole ale credincioşilor;
b) închirieri de spaţii şi alte bunuri etc.;
c) subvenţii acordate de stat;
d) terenuri;
e) grădini;
f) clădiri;
g) donaţii şi sponsorizări.
(2) Închirierile, concesionarea şi arendarea de spaţii ale comunităţilor se fac cu aprobarea Muftiatului.
(3) La ceremoniile religioase, oficiate cu diferite ocazii, precum sunt sunnetul - botezul, cununiile, naşterile, decesele şi altele asemenea, se pot încasa donaţii de la credincioşi.
(4) Documentele contabile se verifică anual de către Muftiat. Toate registrele unităţilor de cult - cum sunt moscheile, geamiile şi mesgidurile - sunt numerotate, şnuruite şi parafate de Muftiat. Orice nereguli constatate în gestiunea comitetelor se pedepsesc conform legilor în vigoare.
(5) Comunităţile musulmane, cu avizul Muftiatului şi cu respectarea legislaţiei în vigoare, pot colecta bani sau materiale pentru construcţia de noi lăcaşuri de cult sau repararea celor existente.
(6) Vânzările şi cumpărările de bunuri ale comunităţilor musulmane se fac cu hotărârea comitetelor administrative şi prin aprobarea prealabilă a Muftiatului.
CAPITOLUL VIII
Dispoziţii financiare
Art. 17. - Veniturile Muftiatului sunt următoarele:
a) venituri obţinute din activităţi comerciale;
b) subvenţii de la bugetul de stat;
c) donaţii şi sponsorizări.
Art. 18. - (1) Personalul angajat în cadrul Muftiatului este salarizat potrivit Legii nr. 142/1999 privind sprijinul statului pentru salarizarea clerului, cu modificările şi completările ulterioare. Personalul angajat poate beneficia şi de un sprijin la salariu acordat de Muftiat pentru serviciile prestate sau pentru cazurile cu probleme sociale.
(2) Sprijinul financiar alocat din bugetul Muftiatului se acordă pe baza analizelor efectuate de conducerea Muftiatului asupra unor cazuri concrete.
CAPITOLUL IX
Dispoziţii finale
Art. 19. - (1) Prevederile prezentului statut se aplică de către muftiu începând cu data intrării sale în vigoare şi cu respectarea Constituţiei şi a legilor statului român.
(2) Muftiul aflat în funcţie la data intrării în vigoare a prezentului statut îşi va continua mandatul până la expirarea acestuia.